Tribunale Amministrativo Regionale Abruzzo - Pescara sentenza n. 20 del 2017

ECLI:IT:TARPE:2017:20SENT

Massima

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La revoca di una licenza per lo svolgimento di un'attività di vigilanza privata da parte della Prefettura, in assenza di contestazioni da parte del titolare della licenza, determina la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso proposto avverso tale provvedimento, comportando la declaratoria di improcedibilità del ricorso stesso. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, non contestata dalla controparte, determina l'improcedibilità del ricorso amministrativo proposto avverso il provvedimento di revoca di una licenza, in quanto viene meno l'utilità pratica della pronuncia giurisdizionale. La massima giuridica che può essere formulata è la seguente: La sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, non contestata dalla controparte, determina l'improcedibilità del ricorso amministrativo proposto avverso il provvedimento di revoca di una licenza, in quanto viene meno l'utilità pratica della pronuncia giurisdizionale. Il venir meno dell'interesse del ricorrente, che costituisce il presupposto per l'esercizio dell'azione, comporta l'impossibilità di una pronuncia nel merito da parte del giudice amministrativo, il quale non può emettere una decisione meramente dichiarativa di diritti o interessi ormai esauriti. La declaratoria di improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse è pertanto dovuta, in assenza di contestazioni da parte della controparte, al fine di evitare un inutile dispendio di attività processuale. Il giudice amministrativo, in tali casi, non può entrare nel merito della legittimità del provvedimento impugnato, ma deve limitarsi a prendere atto del venir meno dell'interesse del ricorrente, pronunciando la cessazione della materia del contendere. Tale principio trova applicazione ogni qualvolta il ricorrente perda l'interesse all'annullamento del provvedimento impugnato, indipendentemente dalla causa che abbia determinato tale sopravvenienza, purché essa non sia contestata dalla controparte.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/01/2017

N. 00020/2017 REG.PROV.COLL.

N. 00134/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

sezione staccata di Pescara (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 134 del 2016, proposto da:
Mario De Felice, rappresentato e difeso dall'avvocato Nicoletta Pelliccione, domiciliato ex art. 25 cpa presso Tar Pescara Segreteria in Pescara, via A. Lo Feudo, 1;

contro

Ministero dell'Interno, U.T.G. - Prefettura di Pescara, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliata in L'Aquila, via Buccio di Ranallo C/ S.Domenico;

per l'annullamento

del decreto n. prot. 10217 del 4 marzo 2016 con il quale il Prefetto della provincia…

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