Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40512 del 30 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:40512PEN

Massima

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Il rifiuto di fornire le proprie generalità a un pubblico ufficiale che le richieda nell'esercizio delle sue funzioni integra il reato di cui all'art. 651 c.p., essendo tale obbligo di identificazione funzionale all'esercizio dei poteri di polizia e di accertamento della pubblica amministrazione, a tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza collettiva. Tuttavia, l'accertamento della responsabilità penale per tale reato richiede la prova certa dell'identità della persona che ha rifiutato di declinare le proprie generalità, non essendo sufficiente il mero riferimento all'appuntato dei carabinieri che ha richiesto l'identificazione. Inoltre, la declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione, in ragione della mancata abilitazione del difensore, preclude la possibilità di rilevare e dichiarare eventuali cause di non punibilità, come la prescrizione del reato, pur se maturata in data anteriore alla pronuncia della sentenza di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. GIRONI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RI. IV. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 16/04/2007 TRIBUNALE di CATANZARO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. CORRADINI GRAZIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. DI CASOLA Carlo, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza emessa in data 16.4.2007 il Tribunale di Catanzaro, investito…

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