Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8144 del 1 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8144PEN

Massima

Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso può essere provato attraverso le dichiarazioni della persona offesa e di testimoni, anche se non vi sono state denunce formali di minacce. I gravi indizi di colpevolezza possono essere desunti da elementi probatori convergenti, come le dichiarazioni della vittima che riferisce di essere stata costretta a subire richieste di denaro e assunzioni di personale da parte di soggetti inseriti in contesti mafiosi, nonché le conferme di testimoni sulle condotte intimidatorie poste in essere. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi probatori, la cui motivazione logica e coerente non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di PR. Vi. , nato a (OMESSO) PR. Ch. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza pronunciata in data 15 settembre 2009 dal Tribunale del riesame di Napoli;

- udita la relazione del Consigliere Dott. Renato BRICCHETTI;

- sentite le conclusioni del pubblico ministero, in persona del S. Procuratore Generale Dott. RIELLO Luigi, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

- udito il dife…

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