Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Adan Immobiliare S.n.c. avverso il provvedimento con cui l'ANAS S.p.A. aveva intimato la chiusura di un accesso esistente sulla Strada Statale n. 67 "Tosco Romagnola", ha affermato il principio secondo cui, in sede di regolarizzazione di un accesso preesistente, l'Amministrazione è tenuta ad un onere di motivazione più stringente, essendo vincolata, pur nell'esercizio di un potere discrezionale, ad operare un contemperamento dei diversi interessi coinvolti, dovendo valutare la compatibilità della regolarizzazione richiesta con l'esigenza di tutelare la sicurezza della circolazione, in relazione alle caratteristiche del manufatto realizzato. Pertanto, l'Amministrazione non può applicare tout court le disposizioni del Codice della Strada e del relativo Regolamento di attuazione, che prevedono distanze minime tra gli accessi, per gli accessi preesistenti, dovendo invece valutare, in concreto, l'incidenza dell'accesso sulla sicurezza della circolazione e della pubblica incolumità. In particolare, l'Amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente il provvedimento di diniego di regolarizzazione, non potendosi limitare al mero richiamo della normativa sulle distanze minime, ma dovendo considerare le specifiche caratteristiche dell'accesso e del tracciato stradale, al fine di contemperare le esigenze di sicurezza con gli interessi del privato.