La revoca dell'autorizzazione al commercio su suolo pubblico è legittima qualora l'esercente abbia accertate assenze ingiustificate per un numero di giornate di mercato superiore a quello tollerato dal regolamento comunale di settore, in quanto tale comportamento è in contrasto con gli obblighi e i doveri connessi all'esercizio dell'attività commerciale su area pubblica. L'amministrazione comunale, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, può legittimamente disporre la revoca dell'autorizzazione in presenza di reiterate e ingiustificate assenze dell'esercente, in quanto tale condotta è sintomatica dell'inadempimento degli obblighi inerenti all'autorizzazione rilasciata e compromette il regolare svolgimento del mercato pubblico. La revoca dell'autorizzazione, pertanto, costituisce una misura proporzionata e adeguata a tutelare l'interesse pubblico al corretto e ordinato svolgimento dell'attività commerciale su suolo pubblico, nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. L'esercente, infatti, nell'accettare l'autorizzazione al commercio su area pubblica, assume l'obbligo di garantire la propria presenza con regolarità, salvo giustificati motivi, al fine di assicurare la continuità e l'efficienza del servizio reso alla collettività. La revoca dell'autorizzazione, pertanto, rappresenta una legittima conseguenza dell'inadempimento di tali obblighi da parte dell'esercente, il quale non può pretendere di mantenere l'autorizzazione nonostante le reiterate e ingiustificate assenze, in quanto ciò pregiudicherebbe l'interesse pubblico al regolare svolgimento del mercato. L'amministrazione comunale, nel valutare la sussistenza dei presupposti per la revoca, deve comunque rispettare il principio di proporzionalità, tenendo conto della gravità della condotta dell'esercente e dell'impatto della misura sull'attività commerciale, al fine di adottare la sanzione più adeguata e idonea a ripristinare la regolarità del servizio.