Il permesso di soggiorno per motivi di studio può essere convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, anche in assenza del titolo di studio conseguito in Italia, purché lo straniero regolarmente soggiornante abbia reperito un'attività lavorativa e rispetti i requisiti previsti dalla legge, senza che possa essere opposto il limite delle quote di ingresso fissate per l'anno successivo, salvo che non sia diversamente stabilito da accordi internazionali o dalle condizioni per le quali lo straniero è ammesso a frequentare corsi di studio in Italia. L'amministrazione non può pertanto negare la conversione del permesso di soggiorno per motivi di studio in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato per la sola mancata produzione dell'attestato del titolo di studio, dovendo invece verificare la sussistenza degli altri requisiti previsti dalla normativa, quali la regolarità del soggiorno, l'attività lavorativa reperita e il rispetto delle quote di ingresso, ove applicabili. Il diniego di conversione del permesso di soggiorno fondato unicamente sulla mancata produzione dell'attestato del titolo di studio è pertanto illegittimo.