Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9851 del 7 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:9851PEN

Massima

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La falsità ideologica di un certificato medico prodotto in giudizio per giustificare l'assenza dell'imputato all'udienza integra il reato di cui all'art. 374-bis c.p., a prescindere dalla materiale veridicità o falsità del documento, in quanto la norma tutela la funzione probatoria esplicata dall'atto, a garanzia del corretto funzionamento della giustizia. Il reato sussiste anche quando il documento, pur veritiero al momento della sua formazione, risulti difforme dalla realtà al momento in cui è stato speso, purché l'imputato ne fosse consapevole. L'elemento soggettivo del dolo può essere desunto dalla condotta dell'imputato, senza necessità di una specifica motivazione, quando risulti evidente la consapevolezza della difformità tra quanto attestato e la realtà fattuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. CALVANESE Ersilia - Presidente

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paola - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Ne.Ma., nato a R il (Omissis)
avverso la sentenza del 29/05/2023 della Corte di appello di Roma
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Ombretta Di Giovine;
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Simone Perelli, che ha concluso chiedendo sia dichiarata l'inammissibilità del ricorso;
udito l'Avvocato Bo.Al., difensore della parte civile, che chiede che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito l'Avvocato Si.Au…

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