Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16333 del 17 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:16333PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della sentenza di merito, non può sostituire la propria valutazione delle risultanze istruttorie a quella compiuta dal giudice di primo o secondo grado, salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza. La Corte di Cassazione, infatti, è chiamata a verificare la correttezza giuridica e la coerenza logica del ragionamento seguito dal giudice di merito, senza poter riesaminare nel merito gli elementi di prova, la cui valutazione è riservata in via esclusiva al giudice di fatto. Pertanto, il ricorso per cassazione non può essere accolto quando la sentenza impugnata risulti sorretta da una motivazione adeguata e immune da vizi logici, ancorché il ricorrente prospetti una diversa ricostruzione degli eventi, in quanto ciò comporterebbe una inammissibile rivalutazione del compendio probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

VI. Ma. Fr. , nato il (OMESSO);

avverso la Sentenza del 9.6.2008 del Tribunale di Brindisi;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dr. ((omissis));

sentita la Requisitoria del Procuratore Generale nella persona del Cons. Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Sono presenti l'avv. ((omissis)) di Brindisi che si riporta al ricorso chiedendone l'accoglimento.

IN FATTO E IN DIRITTO

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