Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12757 del 18 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:12757PEN

Massima

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Il reato di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria (art. 377-bis c.p.) richiede che il soggetto passivo sia stato espressamente "chiamato dinanzi all'autorità giudiziaria" a rendere dichiarazioni, non essendo sufficiente la mera qualità di coimputato nel procedimento penale, in quanto tale soggetto non ha ancora acquisito la concreta possibilità di rendere dichiarazioni spontanee, presentare memorie o essere sottoposto ad esame. Pertanto, la condotta di induzione deve essere realizzata prima che il soggetto passivo sia stato formalmente convocato dall'autorità giudiziaria, non essendo sufficiente la mera partecipazione al processo penale. Il reato non sussiste qualora il destinatario della condotta non risulti essere stato ancora "chiamato" a rendere dichiarazioni, anche nel caso in cui il procedimento penale non sia ancora stato avviato. La configurabilità del delitto richiede quindi una specifica convocazione dell'autorità giudiziaria rivolta al soggetto passivo, non essendo sufficiente la sua mera qualità di coimputato o la possibilità astratta di rendere dichiarazioni nel processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Lucca;

nel procedimento penale nei confronti di:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS);

contro l'ordinanza del Gip del Tribunale di Lucca, emessa in data 11/03/2013;

- udita la relazione del cons. Dott. IPPOLITO F.;

- letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del sostituto Procuratore generale Dott. MONTAGNA A., che ha concluso per l'annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato.

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