Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30092 del 4 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30092PEN

Massima

La minaccia di morte, anche se pronunciata in modo generico, può integrare il reato di minaccia grave di cui all'art. 612, comma 2, c.p. quando risulta astrattamente idonea a determinare un grave turbamento psichico nella persona offesa, avuto riguardo alle personalità dei soggetti attivo e passivo del reato. Tale reato, essendo procedibile d'ufficio, non è estinto per remissione di querela e rientra nella competenza del Tribunale in composizione monocratica, non del Giudice di pace.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. CATENA Rossell - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Salerno;
avverso la sentenza del Giudice di pace di Vallo della Lucania emessa in data 15/04/2015;
nel processo nei confronti di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CATENA Rossella;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. PINELLI Mario, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito p…

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