Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36446 del 30 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:36446PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, quale la 'ndrangheta, può essere desunta anche dalla condotta del soggetto che, pur non partecipando formalmente alle cerimonie di investitura e di consegna delle "doti", risulti comunque stabile intraneo al sodalizio, intrattenendo rapporti con gli altri affiliati, svolgendo attività funzionali agli interessi dell'organizzazione criminale, come la riscossione del denaro delle estorsioni, il sostegno economico ai membri detenuti, la partecipazione a riunioni della cosca e la tutela degli interessi economici della stessa. Tali elementi, unitamente alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che individuano il soggetto come persona vicina al gruppo criminale, possono integrare i gravi indizi di colpevolezza per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., anche in assenza di una formale affiliazione. Inoltre, la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per i reati fine, come il danneggiamento seguito da incendio commesso su incarico di un esponente della cosca per sanzionare un imprenditore reo di non avere corrisposto la "messa a posto", nonché il reato di intestazione fittizia di beni, può essere desunta dalle risultanze delle intercettazioni che evidenziano il ruolo attivo del soggetto nell'ambito delle attività illecite della consorteria mafiosa. Tali elementi, unitamente alla gravità dei reati contestati e al ruolo ricoperto dall'indagato quale stabile intraneo alla cosca, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione della sussistenza delle esigenze cautelari previste dall'art. 274 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. APRILE Ercole - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina Anna Rosaria - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Relatore

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
La.An., nato a R il (omissis);
avverso l'ordinanza del 22/03/2024 del Tribunale del riesame di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Maria Sabina Vigna;
sentite le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Perla Lori, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito l'Avvocato Do.Ne., in sostituzione dell'Avvocato Fa.Ia. e dell'Avvocato Gi.Di., il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUT…

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