Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 7261 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:7261SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il provvedimento di ingiunzione di demolizione di opere edilizie abusive è improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse qualora il proprietario dell'immobile abbia successivamente ottenuto la concessione in sanatoria per le medesime opere, in quanto ciò comporta il venir meno dell'interesse alla decisione nel merito del ricorso proposto avverso il provvedimento di demolizione. In tal caso, le spese di giudizio possono essere compensate tra le parti, attesa la declaratoria di improcedibilità del gravame per sopravvenuta carenza di interesse. Il principio di diritto espresso nella massima è che il provvedimento di ingiunzione di demolizione di opere edilizie abusive diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse qualora il proprietario ottenga successivamente la concessione in sanatoria per le medesime opere, in quanto ciò comporta il venir meno dell'interesse alla decisione nel merito del ricorso proposto avverso il provvedimento di demolizione. In tale ipotesi, le spese di giudizio possono essere compensate tra le parti, considerata la declaratoria di improcedibilità del gravame per sopravvenuta carenza di interesse. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.

Sentenza completa

N. 06720/1998
REG.RIC.

N. 07261/2014 REG.PROV.COLL.

N. 06720/1998 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso RG n. 6720 del 1998, proposto dal signor VACCARO Massimo, rappresentato e difeso dagli avv. Salvatore Alberto Romano, Sergio Panunzio, Laura Rainaldi, con domicilio eletto presso lo studio degli stessi in Roma, viale XXI Aprile, 11;

contro

- il COMUNE di ROMA, (ora Roma Capitale), in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall’ avvocato Massimo Baroni, con lo stesso elettivamente domiciliato in Roma, presso gli Uffici dell’Avvocatura Capitolina, in via Tempio di Giove, 21;

e con l'intervento di

ad opponendum:
CONDOMINIO di VIA MASSIMI,15, in persona del legale rappresentante p.t., nonché signori condo…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.