Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12833 del 23 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:12833PEN

Massima

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Il reato continuato presuppone l'anticipata e unitaria ideazione di più violazioni della legge penale, con la rappresentazione, fin dall'inizio, almeno nelle linee essenziali, dei singoli episodi criminosi da realizzare in esecuzione di un medesimo disegno. Pertanto, non è configurabile il vincolo della continuazione tra il reato associativo e i reati-scopo che, pur rientrando nell'ambito dell'attività svolta nel quadro associativo, non potevano essere programmati ab origine in quanto conseguenti a circostanze ed eventi contingenti od occasionali, non prevedibili al momento dell'adesione al sodalizio criminoso. Ciò in quanto, in tali ipotesi, difettano per il singolo episodio delittuoso i requisiti essenziali dell'istituto del reato continuato, ossia l'iniziale previsione unitaria e specifica, sia pure di massima, delle singole violazioni. Il giudice dell'esecuzione, pertanto, correttamente esclude la continuazione tra il reato associativo e l'estorsione commessa dal condannato, quando quest'ultima sia stata realizzata in seguito a una richiesta di intervento di una delle persone offese, in quanto tale condotta non era stata programmata sin dall'adesione al sodalizio criminoso, ma è sorta come conseguenza diretta ed immediata di un fatto contingente e imprevedibile al momento dell'inizio dell'attività associativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/06/2019 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Dr. FRANCESCO ALIFFI;
lette le conclusioni del PG Dr. ORSI LUIGI che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 3.6.2019 la Corte di appello di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato la domanda proposta da (OMISSIS) volta ad ottenere il riconoscimento della disciplina della cont…

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