Il diniego del permesso di costruire per interventi edilizi in zone prive di disciplina urbanistica è legittimo qualora l'intervento proposto non rispetti i parametri di edificabilità previsti dalla normativa vigente, in particolare il limite dello 0,03 mc/mq di volumetria massima e il limite del decimo di copertura dell'area di proprietà. Tali limiti, imposti dall'art. 9 del D.P.R. n. 380/2001, sono volti a porre fine alla prassi di conseguire, nel regime transitorio, esiti volumetrici neppure lontanamente conseguibili in vigenza di una disciplina urbanistica di largo favore edificatorio, e pertanto non violano i principi costituzionali di tutela della proprietà privata, della libera iniziativa economica e di buon andamento dell'amministrazione. Il provvedimento di diniego, adeguatamente motivato, non costituisce elusione del giudicato formatosi su precedenti provvedimenti, ma legittimo esercizio del potere di riesame dell'istanza edilizia da parte del Comune.