Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23202 del 9 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:23202PEN

Massima

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Il reato di ingiuria sussiste anche quando le espressioni offensive sono inviate tramite messaggi telefonici ad un terzo soggetto, qualora l'agente sia consapevole che il contenuto di tali messaggi sarà inevitabilmente portato a conoscenza della persona offesa. Infatti, la consapevolezza dell'agente che il messaggio offensivo sarà comunicato alla persona offesa, anche per il tramite di un terzo, integra l'elemento soggettivo del reato di ingiuria, non essendo necessario che le espressioni offensive siano direttamente rivolte alla persona offesa. Pertanto, il reato di ingiuria può configurarsi anche quando le espressioni offensive, pur non essendo direttamente indirizzate alla persona offesa, siano comunque destinate a raggiungere la sua sfera personale, in ragione del contesto familiare o relazionale in cui vengono diffuse. In tali ipotesi, la condotta dell'agente, che consapevolmente utilizza un terzo come "messaggero" per veicolare il messaggio offensivo, integra comunque l'elemento oggettivo e soggettivo del reato di ingiuria, essendo irrilevante che le espressioni non siano state direttamente rivolte alla persona offesa. Ciò in quanto l'offesa all'onore e alla reputazione della persona può derivare anche dalla diffusione di espressioni offensive, ancorché non direttamente indirizzate alla stessa, ma comunque destinate a raggiungerne la sfera personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. EZ. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 10/2008 GIUDICE DI PACE di LECCO, del 30/01/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Delehaye Enrico, che ha concluso per il rigetto.

FATTO E DIRITTO

Il difensore di Ca. Ez. Al. ha …

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