Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la vicenda relativa alla richiesta di variante urbanistica semplificata ai sensi dell'art. 8 del D.P.R. 160/2010, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'accertamento della mancanza o insufficienza di aree destinate agli insediamenti produttivi nello strumento urbanistico comunale costituisce una valutazione di competenza esclusiva del Comune, quale autorità procedente, e non può essere sostituita o sovrapponendosi ad essa il parere della Regione, il cui ruolo è limitato al controllo di compatibilità della variante con gli strumenti di pianificazione regionale. 2. Il parere negativo espresso dalla Regione Puglia, non fondato sull'esito del controllo di compatibilità della variante con il DRAG e/o il PTCP, ma su una autonoma valutazione della sussistenza dei presupposti per l'attivazione della procedura semplificata, eccede i limiti delle competenze regionali e determina l'illegittimità del provvedimento di diniego adottato dal Comune sulla base di tale parere. 3. L'eccezionalità e la natura semplificata della procedura di cui all'art. 8 del D.P.R. 160/2010 non giustifica una estensione del controllo regionale oltre la verifica di compatibilità con gli strumenti di pianificazione, dovendo invece il Comune mantenere la competenza esclusiva sull'accertamento dei presupposti di fatto per l'attivazione della variante.