Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è che, in un concorso pubblico, l'amministrazione deve garantire il rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e par condicio tra i candidati, assicurando il corretto svolgimento delle prove e la legittimità della procedura di selezione. In particolare, l'amministrazione deve predisporre adeguate misure organizzative per tutelare l'anonimato degli elaborati, evitare irregolarità nello svolgimento delle prove, correggere eventuali errori materiali nella formulazione dei quesiti o nell'attribuzione dei punteggi, e apportare modifiche alla graduatoria finale nel rispetto del contraddittorio. Tali principi trovano fondamento negli articoli 3, 24, 97 e 113 della Costituzione, nonché nella legge n. 241/1990 in materia di procedimento amministrativo. L'amministrazione, pertanto, è tenuta a garantire il buon andamento e l'imparzialità dell'azione amministrativa, assicurando la correttezza e la trasparenza di tutte le fasi della procedura concorsuale, al fine di selezionare i candidati più meritevoli nel rispetto del principio di par condicio.