Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10449 del 2 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:10449PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato non presuppone necessariamente un previo accordo tra i compartecipi, essendo possibile anche un'intesa istantanea formatasi nel corso dell'azione delittuosa. Il contributo causale rilevante ai fini del concorso può consistere non solo in un apporto materiale, ma anche in un rafforzamento morale dell'altrui proposito criminoso o nell'agevolazione della condotta delittuosa degli altri concorrenti. Tuttavia, in assenza di un previo accordo, è necessario accertare che ciascun concorrente abbia avuto il dolo eventuale di rappresentarsi e accettare le conseguenze della condotta altrui, anche quando questa non sia stata oggetto di una preordinata programmazione. Il giudice di rinvio, nel rivalutare la posizione di alcuni imputati, dovrà quindi verificare se le loro azioni, pur non essendo frutto di un previo accordo, siano state comunque caratterizzate da un'intesa istantanea e da un dolo eventuale rispetto agli sviluppi della vicenda, oppure se siano state del tutto autonome e indipendenti dalle condotte degli altri concorrenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/09/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROCCHI GIACOMO;
avverso la sentenza n. 17/2012 CORTE ASSISE APPELLO di VENEZIA, del 04/02/2015;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso per il rigetto…

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