Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 5647 del 2016

ECLI:IT:TARLAZ:2016:5647SENT

Massima

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Il Comune può legittimamente ordinare la demolizione di opere edilizie realizzate senza titolo autorizzativo su area di proprietà pubblica, anche a distanza di molto tempo dalla loro realizzazione, in quanto l'ordine di demolizione consegue automaticamente all'accertamento dell'abusività dell'intervento edilizio, senza che l'amministrazione debba motivare specificamente in ordine alla comminatoria della sanzione ripristinatoria, che non richiede apporti partecipativi del destinatario. La natura pubblica dell'area su cui insistono le opere abusive è presunta in presenza di un formale provvedimento di classificazione della strada come comunale, presunzione che può essere superata solo con la prova contraria dell'inesistenza di un diritto pubblicistico, la cui verifica spetta al giudice ordinario. Il mero disuso prolungato di una strada comunale e l'inerzia dell'amministrazione non sono sufficienti a comprovare la cessata destinazione del bene all'uso pubblico, occorrendo fatti concludenti e circostanze tali da non lasciare adito ad altre ipotesi, salva la rinuncia espressa dell'ente alla tutela del bene demaniale. Pertanto, il Comune è legittimato a ordinare la demolizione di opere abusive realizzate su area di proprietà pubblica, al fine di ripristinare lo stato dei luoghi e tutelare il bene demaniale, indipendentemente dal lungo tempo trascorso dalla realizzazione dell'abuso.

Sentenza completa

N. 05131/2009
REG.RIC.

N. 05647/2016 REG.PROV.COLL.

N. 05131/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5131 del 2009, proposto da: Marcello Molè, Rachele
Pavone in Molé e Gabriella Molè, tutti rappresentati e difesi dagli avv.ti Mario Sanino, Marcello Molé e Clara Fraticelli ed elettivamente domiciliati presso lo studio del secondo in Roma, via Nicolo' Porpora, 6;

contro

Il Comune di Trevignano Romano, nella persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. Giulia Basile, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, Via Sirte, 28;

per l'annullamento

dell’ordinanza emessa dal Responsabile di settore del Comune in data 9 aprile 2009, n. 3, notificata il 1…

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