Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso per l'annullamento del provvedimento di diniego della sanatoria edilizia, ha affermato il principio secondo cui: Le opere realizzate in assenza di titolo edilizio su immobili già oggetto di ordinanze di demolizione non possono essere sanate, in quanto non conformi alla normativa urbanistica ed edilizia vigente. In particolare, in aree agricole classificate ad elevata pericolosità geomorfologica (classe III b4), non sono ammissibili nuove costruzioni o incrementi del carico urbanistico, neppure in presenza di opere di riassetto finalizzate alla minimizzazione del rischio. Inoltre, l'accertamento di compatibilità paesaggistica non è consentito per opere che determinano un aumento di superfici e volumi. Infine, il mancato possesso della qualifica di imprenditore agricolo, anche a titolo non principale, osta all'edificazione di residenze in zona agricola. Pertanto, il diniego della sanatoria risulta legittimo, in quanto adottato in conformità alla disciplina urbanistica ed edilizia applicabile. La successiva demolizione dei manufatti abusivi, disposta dalla Procura della Repubblica, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, rendendo il ricorso improcedibile.