Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16823 del 17 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:16823PEN

Massima

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Il delitto di estorsione è configurabile quando la condotta minacciosa o violenta, anche se finalisticamente orientata al soddisfacimento di un preteso diritto, si estrinseca nell'annullamento della capacità volitiva della vittima, costringendola a compiere un atto dispositivo del proprio patrimonio. Tuttavia, qualora il soggetto attivo agisca nella ragionevole convinzione della legittimità della propria pretesa creditoria, pur avvalendosi di mezzi illeciti per il suo soddisfacimento, il fatto può integrare il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, anziché quello di estorsione. Ciò in quanto, in tale ipotesi, la condotta non mira all'annullamento della volontà della vittima, ma si risolve in una più blanda attività persuasiva, ancorché illecita. Peraltro, il credito, pur legittimo, non può ritenersi esigibile qualora, a seguito di un pignoramento presso terzi, la somma non sia più nella disponibilità del creditore, rendendo così la condotta violenta o minacciosa non giustificata dalla ragionevole convinzione della legittimità della pretesa. In tal caso, il ricorso alla violenza o minaccia, in difetto dei presupposti richiesti dalla norma, integra il reato di estorsione e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. ALMA Marco Mari - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. MONACO Marco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/09/2017 della CORTE APPELLO di PERUGIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARCO MARIA MONACO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. BIRRITTERI LUIGI, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
udito l'avv. (OMISSIS) che, in difesa di (OMISSIS), si riporta ai motivi di ricorso e ne chiede l'accoglimento.
RITE…

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