Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 3175 del 2015

ECLI:IT:TARNA:2015:3175SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di una costruzione abusiva, al pari di tutti i provvedimenti sanzionatori in materia edilizia, è atto vincolato che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico, né una comparazione di quest'ultimo con gli interessi privati coinvolti e sacrificati, né, ancora, alcuna motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale alla demolizione, non potendo neppure ammettersi l'esistenza di alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva, che il tempo non può giammai legittimare. L'abuso edilizio rappresenta un illecito permanente integrato dalla violazione dell'obbligo, perdurante nel tempo, di ripristinare in conformità a diritto lo stato dei luoghi, di talché ogni provvedimento repressivo dell'Amministrazione non è emanato a distanza di tempo da un illecito ormai esaurito, bensì interviene su una situazione antigiuridica che perdura sino a quel momento. Consentire la possibilità di non sanzionare gli abusi edilizi per effetto del mero decorso di un notevole lasso di tempo, non determinato con precisione, significherebbe introdurre nel sistema un pericoloso elemento di indeterminatezza, perché la repressione di un dato abuso nel caso concreto sarebbe rimessa all'apprezzamento del singolo funzionario, oltretutto pressoché impossibile da sindacare nella presente sede giurisdizionale, con intuibile possibilità di strumentalizzazioni. Inoltre, a fronte dalla serie di condoni edilizi concessi negli ultimi decenni, ammettere la sostanziale estinzione di un abuso per il mero decorso del tempo significherebbe costruire una sorta di sanatoria di fatto che opererebbe anche quando l'interessato non abbia ritenuto di avvalersi del corrispondente istituto previsto dalla citata normativa premiale, e quindi senza nemmeno la necessità di versare le oblazioni da essa previste. Per altro verso, poi, si deve comunque escludere che si possa parlare di affidamento tutelabile nel momento in cui di detta normativa l'interessato non abbia ritenuto di avvalersi. Quanto all'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento, in ragione del contenuto rigidamente vincolato che li caratterizza, gli atti sanzionatori in materia edilizia, tra cui l'ordine di demolizione di costruzione abusiva, non devono essere preceduti dalla comunicazione d'avvio del relativo procedimento. Infine, la realizzazione di manufatti uniti ad un immobile principale che determinino una variazione planovolumetrica ed architettonica dell'immobile, non rientrano tra le opere minori soggette a D.I.A., ma sono soggette al preventivo rilascio di permesso di costruire.

Sentenza completa

N. 06668/2007
REG.RIC.

N. 03175/2015 REG.PROV.COLL.

N. 06668/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6668 del 2007, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso quest’ultima in Napoli, Via S. Giacomo dei Capri, n. 125/C;

contro

Comune di Napoli, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Avvocatura Municipale in Napoli, palazzo S. Giacomo;

per l'annullamento

della disposizione dirigenziale del Comune di Napoli n. 503 del 18 giugno 2007, con cui si ordina la demolizione delle opere consistenti in un manufatto in muratura costituito da due vani e w.c., parete in muratur…

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