Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3664 del 29 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:3664PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in violazione dei doveri d'ufficio, accetta denaro o altra utilità per compiere atti del proprio ufficio, integra il reato di corruzione per atto d'ufficio, anche quando le pratiche amministrative cui si riferisce il denaro siano regolari. La consegna di denaro da parte di un privato al pubblico ufficiale, anche se mediata da un terzo, costituisce grave indizio di colpevolezza per il reato di corruzione, qualora sia accertato che il denaro sia stato consegnato in relazione a specifiche pratiche amministrative trattate dal pubblico ufficiale. L'utilizzo del captatore informatico (c.d. trojan horse) per le intercettazioni ambientali e telematiche è legittimo nei procedimenti penali relativi ai reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, puniti con pena non inferiore nel massimo a cinque anni di reclusione, a partire dal 26 gennaio 2018, senza che il decreto autorizzativo debba indicare i luoghi specifici in cui tali intercettazioni possono essere effettuate. L'abitacolo di un autoveicolo non può essere considerato luogo di privata dimora ai fini dell'applicazione dell'art. 266, comma 2, c.p.p. in materia di intercettazioni ambientali. La valutazione degli elementi indiziari, complessivamente considerati, che dimostrano la consegna di denaro da parte di un privato al pubblico ufficiale in relazione a specifiche pratiche amministrative trattate da quest'ultimo, è logica e congruamente motivata ai fini della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di corruzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

Dott. RICCIARELLI Massimo - Presidente

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Relatore

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Di.Ig. nato a P il (Omissis)
avverso la ordinanza emessa il 23/03/2023 dal Tribunale del riesame di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale, ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.
Udito l'avvocato Tu.An. che ha insistito nei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata, il Tribunale del riesame di Palermo, in parziale accoglimento della richiesta di riesame nell'interesse d…

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