Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4155 del 23 novembre 1992
ECLI:IT:CASS:1992:4155PEN
Massima
Massima ufficiale
Atteso il principio secondo cui, in tema di misure cautelari personali, la gravità degli indizi, richiesta dall'art. 273 comma primo cod. proc. pen., in tanto può dirsi sussistente in quanto gli indizi stessi siano tali da far apparire ragionevolmente come probabile, all'esito del procedimento, un'affermazione di colpevolezza, ne deriva, sotto il profilo motivazionale, che il giudice, ove disponga o mantenga una misura cautelare personale, deve farsi carico non solo di indicare gli elementi indizianti intesi, per così dire, nella loro staticità, ma anche di dimostrare, con adeguate e logiche argomentazioni (salvo il caso di conclamata evidenza), che gli stessi, proiettati in una dimensione dinamica, siano tali da far riguardare appunto come probabile, tenuto conto dei prevedibili sviluppi dell'"iter" procedimentale, la conclusione di quest'ultimo con una sentenza di condanna.
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