La confisca di un bene, quale il telefono cellulare, in un procedimento per detenzione illecita di sostanze stupefacenti, è legittima solo quando sussiste un nesso di pertinenzialità tra il bene e l'attività delittuosa contestata. In assenza di tale nesso, ovvero quando al soggetto è addebitata la mera detenzione personale di droga senza alcuna ipotesi di cessione a terzi, la confisca del telefono cellulare risulta illegittima, non potendo il bene essere qualificato come "strumento", "prodotto", "profitto" o "prezzo" del reato. La misura di sicurezza patrimoniale della confisca, pertanto, può essere disposta solo ove sia provato il legame funzionale tra il bene e la specifica condotta illecita accertata, non essendo sufficiente il mero rinvenimento del bene nella disponibilità del soggetto. Il principio di legalità e di tassatività delle misure di sicurezza patrimoniali impone una rigorosa verifica della sussistenza dei presupposti di applicabilità, non potendo la confisca essere disposta in via automatica o presuntiva.