Il provvedimento di acquisizione al patrimonio disponibile del Comune di aree lottizzate abusivamente, adottato ai sensi dell'art. 30, comma 8, del D.P.R. 380/2001, comporta l'obbligo per l'Amministrazione comunale di procedere alla demolizione delle opere abusive ivi realizzate, senza che possa essere invocata la prescrizione del reato di lottizzazione abusiva o la pendenza di un procedimento di recupero urbanistico dell'area. Infatti, l'intervenuta prescrizione del reato non elimina l'antigiuridicità della condotta e le sue conseguenze, mentre il mero avvio di un procedimento di riqualificazione non può legittimare il mantenimento di opere edilizie realizzate in violazione di legge, in quanto l'affidamento del privato deve essere ragionevole e proporzionato all'effettivo comportamento della Pubblica Amministrazione. Pertanto, il Sindaco, nell'esercizio del suo potere di indirizzo politico-amministrativo, può legittimamente ordinare lo sgombero e la demolizione delle opere abusive, senza incorrere in eccesso di potere o violazione del principio di buon andamento, in quanto tali provvedimenti costituiscono il necessario corollario dell'acquisizione delle aree al patrimonio comunale e sono finalizzati al ripristino della legalità violata.