Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13524 del 30 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:13524PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale nell'attestare fatti di cui l'atto è destinato a provare la verità, integra il reato di cui agli artt. 110, 479 in relazione all'art. 476 c.p., comma 2, anche quando il soggetto che ne beneficia non abbia direttamente concorso nella condotta fraudolenta, purché sia dimostrato il suo interesse alla emissione del documento falso in sostituzione di quello precedente, manomesso e falsamente denunciato come smarrito. In tali casi, il contenuto delle intercettazioni telefoniche, pur non essendo equiparabile alla chiamata in correità, costituisce comunque un elemento probatorio rilevante, che il giudice può valutare unitariamente agli altri indizi, senza essere vincolato ai canoni di cui all'art. 192 c.p.p., comma 3, atteso l'orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità in tal senso. Il giudice di appello, pertanto, non è tenuto a replicare specificamente a censure che si fondino su principi già ampiamente superati dalla Corte di Cassazione, potendo motivare per relationem con riferimento alle argomentazioni già esposte dal primo giudice e non utilmente contestate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI A. M. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO M. - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 588/2013 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 12/11/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/01/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost.proc.gen. dott. G. Izzo che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza di cui in epigrafe, la corte di appello di Catanzaro, in parzia…

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