Il collaudo degli impianti di distribuzione carburanti costituisce un onere a carico del titolare dell'autorizzazione, che deve essere assolto ogni 15 anni dal precedente collaudo, a prescindere da eventuali irregolarità, al fine di consentire la prosecuzione dell'attività. In mancanza del rinnovo del collaudo, l'impianto non può ritenersi più compatibile con la normativa di settore, sicché l'amministrazione comunale è tenuta a disporne la chiusura, senza che ciò integri un eccesso di potere o una violazione del principio di proporzionalità. Inoltre, l'incompatibilità relativa di un impianto ubicato all'interno di un centro abitato e privo di sede propria, per il quale il rifornimento avviene sulla sede stradale, non consente la mera sanatoria, ma impone l'adeguamento dell'impianto con sede propria, ove il titolare non abbia provveduto nonostante l'avviso dell'amministrazione. In tali ipotesi, l'ordine di chiusura dell'impianto discende direttamente dalla legge, senza margini di discrezionalità per l'amministrazione, sicché non è necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento.