Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13361 del 22 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:13361PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando gli atti compiuti dall'agente, valutati ex post in base alle condizioni prevedibili al momento dell'azione, risultano idonei e univoci a cagionare la morte della vittima, a prescindere dagli effetti realmente conseguiti. Il giudizio di idoneità degli atti deve essere formulato considerando la sede corporea attinta, l'arma impiegata e le modalità dell'atto lesivo, senza che rilevi la particolare abilità o conoscenza dell'agente. Il dolo alternativo di uccidere può essere desunto da un complesso di elementi probatori, come il numero e la profondità delle ferite, la direzione dei colpi verso parti vitali e il concreto pericolo di vita per la vittima. La concessione delle circostanze attenuanti generiche, pur potendo valorizzare la confessione spontanea, può essere esclusa dal giudice di merito quando essa sia resa tardivamente, in assenza di una reale collaborazione processuale o quando altri elementi di disvalore emergano dagli atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. S. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2262/2015 della Corte di appello di Brescia del 10/12/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udite le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 10/12/2015 la Corte di appello di Brescia ha confermato la sentenza del G…

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