Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27366 del 4 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:27366PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della sentenza di merito, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella compiuta dal giudice di appello, salvo che non si riscontrino vizi logici o errori di diritto. La critica alle scelte probatorie operate dal giudice di merito, se non supportata da specifici rilievi di illogicità o travisamento della prova, si risolve in una mera prospettazione alternativa del fatto storico, inammissibile in sede di legittimità. Il sindacato del giudice di legittimità sulla motivazione della sentenza di merito è, infatti, limitato all'accertamento della logicità e coerenza del ragionamento seguito dal giudice di appello, senza possibilità di una nuova valutazione del compendio probatorio, che rientra nella esclusiva competenza del giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a contestare le valutazioni probatorie operate dal giudice di appello, senza denunciare specifici vizi logici o errori di diritto, è inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso sentenza del 21/06/2007 CORTE APPELLO di L'AQUILA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMATO ALFONSO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BAGLIONE Tindari, che ha concluso per l'inammissibilita'.

Udito il difensore Avv. MARINUCCI.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Co. Ma. …

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