La violazione degli obblighi e delle prescrizioni inerenti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, come il divieto di allontanarsi dall'abitazione oltre l'orario consentito, integra il delitto di cui all'art. 9, comma 2, della legge n. 1423 del 1956, a prescindere dalla sussistenza di una comprovata necessità per l'allontanamento, essendo sufficiente la mera inosservanza degli obblighi imposti. L'obbligo di comunicare preventivamente all'autorità di pubblica sicurezza l'allontanamento dall'abitazione non è derogabile nemmeno in caso di urgenza, salvo il successivo tempestivo avviso, e la mancata autorizzazione da parte dell'autorità competente rende illegittimo l'allontanamento, configurando la fattispecie delittuosa. La violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale è punita più severamente rispetto alla semplice violazione degli obblighi di sorveglianza, in applicazione della modifica normativa di cui al d.l. n. 144 del 2005, senza che sia possibile invocare una pregressa prassi applicativa difforme. Infine, l'eventuale doglianza sulla prevalenza delle attenuanti generiche sulla recidiva, se non proposta in sede di appello, è inammissibile in sede di legittimità.