Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21234 del 7 giugno 2005

ECLI:IT:CASS:2005:21234PEN

Massima

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Il risarcimento del danno, ai fini della configurabilità dell'attenuante di cui all'art. 62, n. 6, c.p., deve essere integrale, comprensivo della totale riparazione di ogni effetto dannoso, ivi incluso il danno morale cagionato alla parte lesa dal reo per ciascuno dei reati commessi. Il giudice, nel valutare la corrispondenza tra la transazione e il danno, può disattendere, con adeguata motivazione, ogni dichiarazione satisfattiva resa dalla parte lesa. Inoltre, il giudizio di bilanciamento tra circostanze attenuanti e aggravanti deve essere sorretto da una motivazione logica e coerente, senza contraddizioni tra il dispositivo e la parte motiva della sentenza. Infatti, il giudice è tenuto a procedere a una rivalutazione complessiva del concorso tra le diverse circostanze del reato, al fine di pervenire a una decisione priva di vizi logici.

Sentenza completa

Sentenza
sul ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica di Forlì avverso la sentenza resa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Forlì, in data 12 marzo 2003, nei confronti di (A).
Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere ((omissis)).
Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
Sentito il difensore dell'imputato, avvocato ((omissis)), il quale ha del pari chiesto il rigetto del ricorso del pubblico ministero, osserva:
Motivi della decisione
Con sentenza del 12 marzo 2003, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Forlì dichiarò (A) responsabile dei reati di rapina aggravata e di porto ingiustificato di un taglierino, unificati dal vincolo della continuazione, e - ritenuta l'attenuante di cui all'articolo 62 numero 6

C.P. e concesse le attenuanti generiche prevalenti - lo condannò, con la diminuente…

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