Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 7638 del 15 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7638CIV

Massima

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Il difensore di parte, in quanto soggetto processuale, può esercitare l'azione risarcitoria per danni da espressioni offensive contenute negli atti di un processo esclusivamente nell'ambito del giudizio in cui tali espressioni sono state utilizzate, non potendo proporre una domanda separata. Ciò in quanto l'articolo 89 c.p.c. prevede che il difensore possa essere chiamato a rispondere solo per i danni cagionati alla parte assistita, non per quelli subiti personalmente. Pertanto, qualora le espressioni offensive siano state inserite in una memoria istruttoria, la domanda risarcitoria del difensore deve essere proposta in quella sede, non in un successivo e autonomo giudizio, pena l'inammissibilità della stessa per consumazione del diritto. Diversamente, l'azione potrà essere esercitata solo qualora non sia più possibile agire ai sensi dell'articolo 89 c.p.c. per lo stadio processuale in cui la condotta offensiva ha avuto luogo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 3

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. FRASCA Raffaele - rel. Consigliere

Dott. DE STEFANO Franco - Consigliere

Dott. BARRECA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 22099/2011 proposto da:

(OMISSIS) (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), rappresentato e difeso da se medesimo;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS), elettivamente domiciliato (OMISSIS), presso lo studio dell'avv. (OMISSIS), rappresentato e difeso da se medesimo;

- controricorrente -

avverso la sentenza n. 1811/2010 della CORTE D'APPELLO di MILANO del 26.5.2010, depositata il …

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