Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11960 del 26 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:11960PEN

Massima

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Il concorso morale nell'omicidio può essere integrato anche dalla condotta di chi, pur non partecipando direttamente all'esecuzione del fatto, abbia contribuito in modo determinante alla sua realizzazione, fornendo informazioni essenziali sull'ubicazione e sui movimenti della vittima, in attuazione di un disegno criminoso condiviso con il diretto esecutore. In tal caso, il contributo del concorrente morale, ancorché non direttamente percepito dal diretto esecutore, è comunque rilevante ai fini della configurazione del concorso, purché emerga in modo univoco dal complessivo quadro indiziario, anche in assenza di riscontri esterni individualizzanti, quando tale contributo risulti coerente con il movente e il proposito omicidiario comune, desumibili da altri elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - rel. Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. GI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 787/2009 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 10/11/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIO ROTELLA;

sentite le conclusioni del PG Dott. Mura A., di inammissibilita';

udito il difensore avv. Corvaglia L..

RITENUTO

1 - Pi. Gi. ricorre contro ordinanza del Tribunale di Lecce che, quale giudice di riesame,…

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