Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8061 del 1 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:8061PEN

Massima

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Il pericolo di recidiva, quale presupposto per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, deve essere valutato dal giudice tenendo conto di tutti gli elementi concreti del caso, tra cui lo stato di tossicodipendenza dell'indagato, il suo supporto familiare e il contesto pandemico, al fine di verificare se la misura più grave risulti effettivamente l'unica adeguata a fronteggiare il rischio di reiterazione del reato. Ove tali elementi depongano per la possibilità di applicare una misura cautelare meno afflittiva, come gli arresti domiciliari, il giudice è tenuto a disporre tale soluzione, in ossequio ai principi di proporzionalità e di minor sacrificio della libertà personale dell'indagato, anche in considerazione della particolare vulnerabilità della popolazione carceraria rispetto al rischio di contagio da Covid-19.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI Renato - Presidente

Dott. MOGINI S. - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORGI Maria S - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 9/7/2020 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GAETA Piero, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza in epigrafe, con la quale il Tribunale di Cat…

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