Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza n. 410 del 2017

ECLI:IT:TARCZ:2017:410SENT

Massima

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L'informazione interdittiva antimafia può essere legittimamente adottata dal Prefetto quando, sulla base di un quadro indiziario complessivo, emerga il pericolo concreto che l'attività imprenditoriale possa essere condizionata o infiltrata dalla criminalità organizzata, anche in assenza di una condanna definitiva o di una misura cautelare, purché sussistano elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, quali collegamenti parentali, cointeressenze societarie, frequentazioni con soggetti malavitosi e altri fattori che, nel loro insieme, siano idonei a fondare un giudizio di possibilità che l'impresa possa, anche indirettamente, agevolare le attività criminali o esserne in qualche modo condizionata. In particolare, l'informazione interdittiva è legittima quando risulti un collegamento diretto tra l'impresa oggetto del provvedimento e imprese già colpite da analoghe misure, in ragione di legami societari, parentali o di altra natura, che rendano ragionevole il timore di un condizionamento dell'attività imprenditoriale da parte della criminalità organizzata. La valutazione del Prefetto deve essere effettuata sulla base di un quadro indiziario specifico e concreto, senza che sia necessaria la prova di una condanna definitiva o di una misura cautelare, essendo sufficiente l'emergere di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti che facciano ritenere possibile il condizionamento mafioso dell'attività d'impresa.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/03/2017

N. 00410/2017 REG.PROV.COLL.

N. 00296/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 296 del 2015, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), domiciliato presso la Segreteria del Tribunale amministrativo regionale ai sensi dell’art. 25 c.p.a.;

contro

il Ministero dell’Interno, in persona del Ministro in carica, rappresentato e difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato, presso cui è domiciliato in Catanzaro, via Gioacchino da Fiore n. 34;

per l’annullamento

del provvedimento in data 23 dicembre 2014 del Prefetto della Provincia di Crotone, recante informazione interdittiva antimafia a carico dell’impresa individuale…

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