Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7294 del 15 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:7294PEN

Massima

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Il reato di truffa si configura quando l'agente, mediante artifizi o raggiri, induce in errore la persona offesa, determinandone un danno patrimoniale, e consegue un ingiusto profitto, il quale si realizza non solo quando il profitto entra materialmente nella sfera giuridica dell'agente, ma anche quando esso vi rientra in modo mediato, come nel caso di accredito su carta prepagata, che determina l'immediata disponibilità della somma di denaro frutto della condotta truffaldina. Pertanto, il luogo di consumazione del reato di truffa è individuabile non solo nel luogo in cui si realizza l'ultima frazione dell'azione o omissione rilevante, ma anche nel luogo in cui avviene l'accredito sulla carta prepagata, in quanto tale operazione realizza contestualmente sia l'effettivo conseguimento del bene da parte dell'agente, che ottiene l'immediata disponibilità della somma versata, sia la definitiva perdita dello stesso bene da parte della vittima. Inoltre, il giudice della cognizione può revocare la sospensione condizionale della pena illegittimamente concessa, ai sensi dell'art. 168, comma 3, c.p., anche successivamente all'entrata in vigore della L. n. 128 del 2001, purché le sentenze contenenti la relativa statuizione non siano passate in giudicato prima di tale data.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27 febbraio 2015 della Corte di Appello di Trento;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa fatta dal consigliere dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ANGELILLIS Ciro, Che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATT…

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