Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11441 del 18 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:11441PEN

Massima

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Il giudice può applicare la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di un soggetto quando, sulla base di elementi concreti e specifici, emerga il suo organico inserimento in un'associazione criminale, anche in assenza di precedenti penali definitivi, purché sussista un giudizio di attuale pericolosità sociale fondata su indizi di reiterazione della condotta delittuosa, come desumibili da precedenti penali, carichi pendenti, contatti con pregiudicati e comportamenti indicativi di un radicato inserimento nell'ambiente criminale, a prescindere dall'esito finale del procedimento penale in corso. In tale contesto, il giudice può legittimamente valorizzare anche elementi probatori acquisiti in altri procedimenti, come intercettazioni e dichiarazioni confessorie, purché siano adeguatamente motivati e inseriti in un quadro complessivo coerente e logico, idoneo a giustificare il giudizio di pericolosità sociale attuale del soggetto. La valutazione della personalità e della condotta di vita del proposto, pur rilevante ai fini della prognosi di pericolosità, non può prevalere sugli altri elementi indiziari che dimostrino il suo radicato inserimento nell'ambiente criminale, anche in assenza di precedenti definitivi. Inoltre, la revoca o la modifica delle misure di prevenzione disposte, come l'obbligo di soggiorno o il versamento di una cauzione, sono subordinate alla dimostrazione di un mutamento delle condizioni di pericolosità sociale che ne giustificarono l'applicazione, non potendosi ritenere sufficienti mere clausole di stile o argomentazioni generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. CAPUTO A. - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il Decreto n. 123 del 2013 CORTE APPELLO di CATANIA, del 07/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO;

Letta la requisitoria in data 19/05/2014 del Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. Canevelli P., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con Decreto del 7 dicembre 2014, la Corte di appello di Catania …

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