Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2858 del 2013

ECLI:IT:TARMI:2013:2858SENT

Massima

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La procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) e la verifica di assoggettabilità alla VIA (screening) costituiscono espressione della politica ambientale dell'Unione Europea e sono finalizzate alla realizzazione del principio dello sviluppo sostenibile, contemplando il bilanciamento tra la tutela dei contrapposti interessi pubblici e privati coinvolti rispetto all'interesse alla realizzazione e localizzazione dell'opera. La VIA non si limita alla verifica della astratta compatibilità ambientale dell'opera, ma si sostanzia in un'analisi comparata tesa a valutare il sacrificio ambientale imposto rispetto all'utilità socio-economica, tenuto conto delle alternative praticabili e dei riflessi della stessa "opzione zero". Essa, pertanto, contempla la valutazione della compatibilità di localizzazione dell'impianto non solo in relazione alla tutela del paesaggio o del patrimonio storico-culturale, ma anche in rapporto con tutti gli aspetti contrapposti legati alla tutela ambientale in senso lato, ivi inclusi quelli relativi alla tutela della salute dell'uomo e della sua vita nell'ambiente in cui vive ed opera. La decisione di non sottoporre un progetto a VIA, adottata all'esito della procedura di screening, riveste natura provvedimentale ed è autonomamente impugnabile sia dalle associazioni a tutela di interessi ambientali che dai singoli che si ritengano comunque lesi dal progetto, in quanto destinata a tutelare un interesse specifico (quello alla tutela dell'ambiente) e ad esprimere al riguardo una valutazione definitiva, di per sé potenzialmente lesiva dei valori ambientali. Pertanto, i soggetti insediati in prossimità del luogo ove dovrà sorgere l'impianto, che intendano contestare gli aspetti concernenti i criteri di localizzazione dell'impianto e le misure di mitigazione ambientale, devono impugnare nel termine di decadenza il provvedimento che ha concluso la procedura di screening, non essendo consentito rimettere in discussione tali profili successivamente alla conclusione del procedimento di VIA. L'omissione di proporre opposizione di terzo avverso la sentenza che ha annullato il precedente diniego di autorizzzazione, preclude la possibilità di dedurre censure in contrasto con quanto risultante dalla stessa. Rientra, infine, nella piena discrezionalità tecnica dell'amministrazione, sindacabile esclusivamente per manifesta erroneità, illogicità od incongruenza, la determinazione in ordine alla bontà o meno degli interventi di mitigazione contenuti nella documentazione tecnica progettuale, esaminata già in sede di verifica di assoggettabilità o meno del progetto alla procedura di VIA.

Sentenza completa

N. 00179/2013
REG.RIC.

N. 02858/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00179/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 179 del 2013, proposto da:
Famiglia Nuova - Società Cooperativa Sociale, La Formica - Società Cooperativa Sociale, rappresentate e difese dagli avv. ((omissis))ò e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio della seconda in Milano, corso di ((omissis)), 47;

contro

Provincia di Lodi, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Milano, via Larga, 23;
Comune di Meleti, Comune di Cornovecchio, A.S.L. della Provincia di Lodi, Agenzia Regionale Protezione Ambiente (Arpa) - Lombardia - Dipartimento di Lodi, Regione Lombardia;

nei confronti di…

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