Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12445 del 17 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:12445PEN

Massima

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Il pubblico dipendente che, in violazione dei propri doveri di ufficio, attesti falsamente di aver svolto attività lavorativa in orari e luoghi diversi da quelli effettivi, al fine di ottenere indebitamente il pagamento di emolumenti ordinari e straordinari, commette il reato di falso ideologico in atto pubblico e di truffa ai danni dell'amministrazione di appartenenza. L'obbligo di redigere i rapporti di servizio e i fogli di presenza incombe sul pubblico dipendente in ragione della sua qualifica e posizione funzionale, sicché egli risponde penalmente anche qualora non abbia materialmente compilato o firmato tali documenti, ma li abbia comunque fatti propri depositandoli presso gli uffici competenti per ottenere la corresponsione degli emolumenti. L'eventuale svolgimento di attività lavorativa in orari diversi da quelli attestati nei documenti falsi deve essere specificamente provato dal pubblico dipendente, non potendo egli invocare la genericità e flessibilità dell'orario di lavoro per giustificare le discrepanze tra l'attività effettivamente svolta e quella risultante dai documenti ufficiali. Il danno per l'amministrazione e il profitto ingiusto per il pubblico dipendente sussistono in relazione alle ore di lavoro non effettivamente prestate, ma retribuite, senza che rilevi il mero "recupero" di tali ore in momenti diversi, non rientranti nei compiti d'istituto e non autorizzati dai superiori gerarchici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1228/2012 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 11/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/12/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

Udito il Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, dr. Angelo Di Popolo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito, per il ricorrente, l'avv. (OMISSIS), cha ha chie…

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