Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione delle offerte tecniche effettuata dalla commissione di gara, in quanto espressione di discrezionalità tecnica, è sottratta al sindacato di legittimità del giudice amministrativo, salvo che non risulti manifestamente illogica, irrazionale, irragionevole, arbitraria ovvero fondata su un palese e manifesto travisamento dei fatti. Il giudice amministrativo non può sostituire le proprie valutazioni a quelle dell'amministrazione, quando si tratti di regole tecniche attinenti alle modalità di valutazione delle offerte. Pertanto, le censure relative all'attribuzione dei punteggi tecnici, in assenza di tali vizi evidenti, non possono essere accolte, in quanto rientrano nella discrezionalità tecnica della commissione di gara, non sindacabile dal giudice. Inoltre, il rinvio alla fase esecutiva della quantificazione degli interventi di miglioramento sismico non determina l'indeterminatezza dell'offerta tecnica, in quanto la relazione progettuale fornisce adeguata consistenza e specificazione della tipologia di interventi previsti, consentendone il vaglio da parte della stazione appaltante. Infine, il rigetto dell'istanza di autotutela non richiede una particolare motivazione, in quanto tale atto ha natura meramente confermativa del provvedimento dell'amministrazione, essendo lo strumento del "preavviso di ricorso" finalizzato a sollecitare un eventuale riesame in autotutela, comunque non obbligatorio.