Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9838 del 28 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:9838PEN

Massima

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Il diritto di critica e di libera manifestazione del pensiero non può essere invocato per giustificare l'utilizzo di espressioni palesemente denigratorie e gratuitamente offensive nei confronti di una persona, anche quando il contesto in cui tali affermazioni sono state formulate sia quello di un dibattito pubblico su questioni di interesse generale. L'esercizio legittimo della libertà di espressione trova infatti un limite invalicabile nel rispetto della reputazione altrui, sicché l'impiego di qualificativi e locuzioni manifestamente spregiative, volti a rafforzare una già obiettiva carica diffamatoria, integra il reato di diffamazione a mezzo stampa, senza che possa rilevare la particolare emotività o il contesto polemico in cui l'autore dell'articolo si sia trovato. Inoltre, il direttore responsabile della testata giornalistica non può sottrarsi alla responsabilità per omesso controllo preventivo del contenuto dell'articolo, essendo tenuto a impedire la pubblicazione di espressioni palesemente offensive, anche ove queste siano state utilizzate nell'ambito di una critica politica o di costume. La condanna dell'autore dell'articolo e del direttore responsabile per i reati di diffamazione e omesso controllo comporta la loro responsabilità civile solidale per il risarcimento del danno alla persona offesa, senza che il condannato possa dolersi della mancata citazione in giudizio di eventuali altri responsabili civili, trattandosi di una facoltà che egli avrebbe potuto esercitare autonomamente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICHELI Pao - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

nell'interesse di (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

da (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa l'08/01/2013 dalla Corte di appello di Brescia;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed i ricorsi;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, per s…

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