Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1406 del 15 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:1406PEN

Massima

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Il contributo partecipativo di un soggetto all'attività di un'associazione di tipo mafioso, anche attraverso il coinvolgimento nella gestione di attività economiche redditive per il sodalizio criminale, integra il reato di cui all'art. 416-bis c.p. a prescindere dalla necessità di una manifestazione eclatante del metodo mafioso nei confronti dei singoli operatori economici, essendo sufficiente che la caratura criminale dell'organizzazione sia già radicata nella percezione collettiva del territorio. Pertanto, la consapevolezza dell'indagato della natura mafiosa del sodalizio e il suo ruolo di uomo di fiducia nella raccolta e gestione degli introiti derivanti dalle attività di gioco e scommesse clandestine, anche attraverso l'utilizzo di sistemi informatici e il coinvolgimento di un tecnico, costituiscono gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione della misura cautelare, senza che sia necessaria l'esplicita menzione del soggetto da parte dei collaboratori di giustizia come componente del clan. Inoltre, il fatto che l'indagato abbia fatto ricorso all'intervento del clan mafioso per recuperare un bene rubato alla propria figlia, dimostrando così la consapevolezza del suo spessore criminale, integra un ulteriore elemento indiziario della sua intraneità all'associazione mafiosa. Infine, la circostanza che le attività di gioco e scommesse fossero svolte senza le necessarie autorizzazioni e licenze non esclude la rilevanza penale della condotta, in quanto l'art. 416-bis c.p. tutela l'ordine pubblico e la libera determinazione degli operatori economici a prescindere dalla liceità o meno dell'attività svolta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTEMBRE Antonio - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/07/2017 del TRIB. LIBERTA' di MESSINA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROBERTO AMATORE;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. GIOVANNI DI LEO che conclude per l'inammissibilita';
Udito il difensore l'avvocato (OMISSIS) che insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la ordinanza impugnata il Tribunale di Messina - Sezione Riesame ha confermato il provvedimento di custodi…

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