Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18113 del 12 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:18113PEN

Massima

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Il reato associativo finalizzato allo spaccio di stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. 309/1990, può essere integrato anche in assenza di una struttura organizzativa stabile e permanente, essendo sufficiente la dimostrazione di un vincolo associativo caratterizzato da un'affectio societatis e da una partecipazione non occasionale del soggetto alle attività illecite del gruppo. Ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, il pericolo di recidiva può essere desunto dalla gravità indiziaria del reato associativo e dalla proclività del soggetto a commettere reati della stessa specie, anche in assenza di precedenti specifici, in ragione della frequenza dei contatti con gli altri sodali e della concreta pericolosità sociale dimostrata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SERPICO Frances - rel. Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. AN. N. il (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 962/2009 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 23/11/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO SERPICO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. G. VOLPE intese all'annullamento con rinvio sul capo O) e sulle esigenze cautelari.

OSSERVA

Sulla richiesta di riesame proposta nell'interesse di MI. AN. avve…

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