Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42309 del 15 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:42309PEN

Massima

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Il giudice della esecuzione, nel decidere sull'applicazione del condono alla pena inflitta per un reato aggravato, deve valutare se la circostanza aggravante, pur paralizzata dall'equivalenza delle attenuanti generiche, costituisca comunque una causa ostativa alla concessione del beneficio, in quanto espressamente esclusa dalla legge. Il rimedio esperibile avverso il provvedimento del giudice della esecuzione che rigetti l'istanza di applicazione del condono è l'opposizione, da proporsi dinanzi al medesimo giudice, in quanto strumento specificamente previsto dalla legge, preclusivo del ricorso per cassazione. Il principio di conservazione degli atti giuridici consente tuttavia di qualificare correttamente il ricorso per cassazione come opposizione e di disporne la trasmissione al giudice competente per il prosieguo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Consigliere

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. GIRONI ((omissis)) - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BU. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 09/01/2007 CORTE APPELLO di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO MASSIMO;

Letta la requisitoria del Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte, in persona del Dott. ((omissis)), sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per la qualificazione del ricorso come opposizione e per la restituzione deg…

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