Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23585 del 12 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:23585PEN

Massima

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La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il delitto di associazione mafiosa, desumibili da elementi probatori quali intercettazioni e servizi di appostamento, comporta la presunzione relativa della sussistenza delle esigenze cautelari e l'applicazione obbligatoria della misura della custodia cautelare in carcere, salvo che l'indagato dimostri l'esigenza di accudire figli minori di sei anni o di essere affetto da malattia incompatibile con la detenzione intramuraria. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, deve dare conto in modo adeguato e logico delle ragioni poste a fondamento della propria decisione, senza che il giudice di legittimità possa procedere a una nuova o diversa valutazione degli elementi probatori. La nozione di "gravi indizi di colpevolezza" ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale è diversa e meno rigorosa rispetto a quella di "indizi" idonei a fondare un giudizio finale di colpevolezza, essendo sufficiente qualunque elemento probatorio che esprima una elevata probabilità di responsabilità dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere-Rel.

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ca.Do. nato a P il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 28 luglio 2023 del Trib. Libertà di Palermo
udita la relazione svolta dal Consigliere Mauro Anna;
lette/sentite le conclusioni del PG Mastroberardino Paola che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 28 luglio 2023, il Tribunale di Palermo ha rigettato la richiesta di riesame dell'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del medesimo Tribunale che ha disposto nei confronti del ricorrente la misura della custodia cautelare …

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