Il silenzio-assenso sulla domanda di concessione edilizia, ai sensi dell'art. 2, commi 5 e 6, della legge regionale siciliana n. 17 del 1994, si perfeziona solo a seguito della comunicazione di inizio lavori da parte del richiedente, accompagnata dalla perizia giurata attestante la conformità dell'intervento alle prescrizioni urbanistiche ed edilizie e dal versamento degli oneri concessori dovuti. In mancanza di tali adempimenti, il silenzio della pubblica amministrazione non determina l'automatica formazione del titolo abilitativo, con la conseguenza che l'amministrazione può legittimamente adottare un provvedimento espresso di diniego, anche in assenza di una preventiva comunicazione dei motivi ostativi, qualora l'intervento risulti comunque in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti. Le disposizioni statali e regionali in materia di demolizione e ricostruzione degli edifici, come il decreto sviluppo e il c.d. "Piano casa per la Sicilia", non possono trovare applicazione laddove l'intervento edilizio risulti in contrasto con la pianificazione urbanistica comunale, in quanto la potestà legislativa esclusiva in materia urbanistica spetta alla Regione Siciliana.