Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 5899 del 2018

ECLI:IT:TARNA:2018:5899SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di un sottotetto abusivo e i provvedimenti connessi, afferma i seguenti principi di diritto: 1. L'ordinanza di acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere abusive è strettamente connessa e consequenziale all'ordine di demolizione, con la conseguenza che è soggetta a caducazione automatica in caso di annullamento della presupposta ordinanza di demolizione. 2. La violazione delle norme sul procedimento nei provvedimenti vincolati, come il permesso di costruire in sanatoria, assume rilevanza solo se pregiudica la possibilità di acquisire contributi rappresentativi degli interessi contrapposti; in caso contrario, il vizio non determina l'invalidità del provvedimento, in applicazione del principio dei cosiddetti "vizi non invalidanti". 3. La motivazione per relationem del provvedimento amministrativo, mediante il richiamo ad atti istruttori o pareri, è pienamente ammessa dall'art. 3 della legge n. 241/1990, a condizione che gli atti richiamati siano resi disponibili e accessibili al destinatario del provvedimento. 4. Sull'istanza di permesso di costruire in sanatoria, volta all'accertamento di conformità di un manufatto abusivo, deve ritenersi maturato il silenzio-rigetto, e non il silenzio-assenso, decorsi i termini previsti dalla normativa di settore. 5. L'applicazione della sanzione pecuniaria aggiuntiva di cui all'art. 31, comma 4-bis, del d.P.R. n. 380/2001 è legittima anche per abusi edilizi accertati prima dell'entrata in vigore della relativa disposizione normativa, purché l'inottemperanza all'ordine di demolizione sia stata riscontrata successivamente.

Sentenza completa

Pubblicato il 12/10/2018

N. 05899/2018 REG.PROV.COLL.

N. 02043/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2043 del 2015, integrato da motivi aggiunti, proposto da
VINCENZO CACCAVALE, rappresentato e difeso dagli Avv.ti Immacolata Panico e Maria Cristina Caccavale, con le quali è elettivamente domiciliato in Napoli alla Via Andrea d’Isernia n. 16;

contro

COMUNE DI CASALNUOVO DI NAPOLI, rappresentato e difeso dagli Avv.ti Maria Luisa Errichiello e Luigi Schiavone dell’Avvocatura Municipale, con domicilio digitale presso la PEC Registri Giustizia dei suoi difensori;

per l'annullamento

quanto al ricorso introduttivo:

a) dell’ordinanza dirigenziale del Comune di Casalnuovo di Napoli n. 2…

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