Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22565 del 9 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:22565PEN

Massima

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La presunzione assoluta di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. può essere superata solo in presenza di elementi concreti e obiettivi che dimostrino in modo inequivocabile l'effettivo e irreversibile allontanamento dell'imputato dal sodalizio criminale e l'assenza di attualità delle esigenze cautelari, non essendo sufficienti a tal fine meri elementi di carattere soggettivo, come l'età avanzata dell'imputato o la sua personalità, né il decorso del tempo dalla sottoposizione alla misura cautelare o il più favorevole trattamento riservato a un coimputato, in assenza di una dimostrazione della identità della situazione processuale. La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. può essere superata solo attraverso la prova concreta e obiettiva dell'insussistenza attuale delle esigenze cautelari, non essendo sufficienti elementi di carattere soggettivo o la mera circostanza del decorso del tempo o il più favorevole trattamento di un coimputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 10/01/2017 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere D'ARCANGELO Fabrizio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Perla Lori, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'o…

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