Consiglio di Stato sentenza n. 5784 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:5784SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di autorizzazione all'esercizio di una attività estrattiva, emanato dall'organo competente e debitamente pubblicato secondo le modalità previste dalla legge, è impugnabile entro il termine di decadenza di sessanta giorni dalla pubblicazione, decorrente per i soggetti non direttamente contemplati nel provvedimento. L'omessa notifica del provvedimento autorizzatorio agli eventuali controinteressati non incide sulla decorrenza del termine di impugnazione, che rimane ancorato alla pubblicazione dell'atto. Pertanto, il ricorso proposto oltre il termine di decadenza è da dichiararsi irricevibile, in quanto tardivo, a prescindere dalla sussistenza di eventuali vizi procedimentali o di merito del provvedimento impugnato. Il principio di diritto affermato mira a garantire la certezza dei rapporti giuridici e la stabilità delle situazioni giuridiche soggettive, tutelando l'affidamento del destinatario del provvedimento autorizzatorio e l'interesse pubblico al celere esaurimento del contenzioso. Tale principio si applica anche ai provvedimenti di autorizzazione all'esercizio di attività estrattive, in quanto atti amministrativi di carattere provvedimentale, a prescindere dalla natura del bene oggetto di sfruttamento. L'impugnazione tardiva del provvedimento autorizzatorio non può essere superata nemmeno in presenza di sopravvenute modifiche della situazione di fatto o di diritto, in quanto l'interesse alla decisione dell'impugnazione rimane comunque sussistente al fine di ottenere il riconoscimento della legittimità del provvedimento e del conseguente legittimo esercizio dell'attività anche negli anni successivi.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/08/2019

N. 05784/2019REG.PROV.COLL.

N. 06628/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6628 del 2010, proposto da
((omissis)) & Figli s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio del primo, in Roma, via ((omissis)) 21;

contro

Acque Albule s.p.a, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Visconti 100;
Comune di Tivoli, non costituito in giudizio;

nei confronti

Comune di Guidonia Montecelio, in persona del legale rappres…

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